La Cascina Antonietta

Dentro e fuori la città

Quarta D Scuola Primaria di Molino Vecchio

Alla cascina si accede dall’ingresso principale su via Pavia, ha una forma a “U” ed è composta da tre piani con un portico al piano terreno e un loggiato al piano superiore. Il tetto conserva la struttura in legno e coppi. I materiali con cui è stata costruita la cascina provengono dal territorio: mattoni, legno, ciottoli di fiume… Un tempo si chiamava Cascina Postierla che significa porticina ma non si sa quale collegamento abbia con la costruzione; l’attuale nome deriva da Antonietta Busca pronipote di Gian Galeazzo Serbelloni.

Abbiamo intervistato il signor Piero che ci ha raccontato che in cascina vivevano 14 famiglie; al piano terreno avevano le cucine,  e al primo e secondo piano avevano le stanze da letto. Poche stanze per famiglie numerose…

Sono rimaste delle testimonianze di servizi che le famiglie usavano in comune: il forno nel quale si cuoceva il pane una volta alla settimana e, nelle grandi occasioni come la festa del paese, la “paciarella”, dolci e leccornie varie; purtroppo la pompa dell’acqua e il lavatoio che si trovavano sotto al portico sono andati distrutti. Di fronte alle abitazioni, troviamo ancora i resti delle costruzioni che servivano come bagni, pollai, legnaie…

Perpendicolari alla cascina, ai lati troviamo le stalle e i fienili.

Sopra alle immagini sacre che si trovano sotto al portico, troviamo la scritta “1890” che il signor Piero ci ha confermato dovrebbe essere l’anno di inaugurazione della nuova cascina ristrutturata da Antonietta.

Nella corte i trovano ancora i gelsi che servivano per allevare i bachi da seta.