Luoghi per meditare

Parole dal laboratorio "Una storia, la mia storia", 2016

  • nel centro di gorgonzola

 

Anni ’90. Luglio. Venerdì. Parco quasi deserto. Uffa. Siamo rimasti quasi solo noi, speriamo che almeno Davide rimanga altrimenti da soli sarà dura. Ho già raccontato tutte le storie che sapevo, ne ho inventate altre. Altalena e voli per ora basta, palla e pallina niente se no chi lo sente il custode, i cigni sono belli ma li abbiamo già guardati e sono solo le cinque. Aiuto. Qui ci vuole un’idea: troppo caldo per pensare, ma quei due occhioni aspettano e non posso deluderli. Ributto indietro i capelli. Vieni Stefano, andiamo a cercare il tesoro del parco” (Parco Sola Cabiati)

Il mondo è molto bello da scoprire, ma quando si è lontani per molto tempo da casa la nostalgia ti pervade. Allora cerco una panchina per stare solo illudendomi di essere nel parco di Gorgonzola e mi sento più vicino a casa” (Parco Sola Cabiati)

Meditazione. Ecco il posto in cui mi fermo quando esco e sono in giro. Mi piace perché è piccola, mi dà un senso di calma e di pace interiore. Oasi nel caos della mia vita. Portavo sempre anche mia mamma a fare una passeggiata e a dire una preghierina. È il posto che amo di più a Gorgonzola. Mi ricorda un po’ la porta di casa mia” (Santuario della Madonna dell’Aiuto)

Nel 2004 sono arrivata a Gorgonzola in Piazza de Gasperi. In questa via ho trovato il mio primo lavoro. Dalla finestra guardavo sempre il monumento dei caduti. Il mio ricordo è di tristezza. Ricordo di una nonna che ora è morta e di militari caduti in guerra” (Monumento dei caduti di Piazza De Gasperi)

E’ estate, il caldo si fa sentire e noi nel nostro vicolo tranquillo riposiamo, siamo stanchi, la calma è piatta. Ad un certo punto da lontano arrivano delle grosse nubi, finalmente la frescura. Il temporale è arrivato, tutto è rinfrescato” (In un vicolo)

Sono una straniera e il primo posto che ho visitato in questa bellissima città è la chiesa, posto santo e silenzioso dove puoi parlare con Gesù. Con nonnina siamo andati quasi tutti i giorni, anche quando il tempo era brutto, nuvole e nebbia. Mi ricordo primo giorno di confessione, mi ricordo don Erminio e sue parole: “Quando non sai preghiera in italiano, puoi pregare con preghiera della tua lingua”. Don Erminio mi ha raccontato che lui sa che in Ucraina le chiese erano state chiuse, tutto distrutto da regime sovietico. Quando vado in chiesa sempre ricordo di questa persona. Questi anni passati, parole di prete, messa, racconti, quando lui visitava nonnina, ricordo per sempre” (Chiesa dei SS. Gervasio e Protasio)