Tra neoclassicismo e penombre romantiche

La chiesa dei Santi Protaso e Gervaso

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  • La chiesa dei Santi Gervasio e Protasio

 

La chiesa fu costruita fra 1806 e 1820 in sostituzione del vecchio edificio sacro che, secondo la tradizione cristiana, aveva l'abside con l'altare a est, la facciata rivolta a ovest e occupava l'area dell'odierno sagrato. Motivo di questa completa sostituzione è la volontà testamentaria del duca Gian Galeazzo Serbelloni (1744-1802), signore di Gorgonzola. Il Serbelloni vincolò una rendita annua di 16mila lire alla costruzione e al mantenimento di ben due edifici da costruirsi ex novo a Gorgonzola: la chiesa e l'ospedale. Il duca indicò anche il nome del responsabile dei progetti, il ticinese Simone Cantoni (1739-1818), architetto di fiducia già del padre Gabrio e autore, tra l'altro, del palazzo Serbelloni di Milano.
L'edificio è a navata unica, con ampio transetto coperto da cupola e abside munita di deambulatorio. Le 42 semicolonne sporgenti dalle pareti e le quattro colonne libere che reggono il coro svolgono la doppia funzione di sostegno strutturale e di scansione ritmica dello spazio. La volta della cupola, il catino absidale, gli arconi e i capitelli delle colonne sono decorati da motivi a stucco realizzati da maestranze ticinesi, coordinate dall'architetto Cantoni. La luce, irrompendo dai finestroni diafani, pervade l'unica navata, ed è valorizzata dai toni pastello delle colonne rosa, degli intonaci giallini e degli stucchi candidi.
Il mausoleo a sinistra della chiesa fu ideato da Simone Cantoni per il duca Gian Galeazzo nel 1776. Destinato a ospitare le sepolture dei membri dell'illustre famiglia Serbelloni, anticipò di alcuni anni i provvedimenti governativi austriaci e poi napoleonici che posero fine all'antica usanza di seppellire i defunti all'interno delle chiese. Sulla volta del mausoleo è ben conservato il grande dipinto murale del pittore ticinese Domenico Pozzi (1745-1796), che raffigura la visione del profeta Ezechiele: un soggetto coerente con la destinazione funeraria dell'edificio, poiché prefigura il tema della resurrezione.